
La storia della Molinaro
comincia oltre mezzo secolo fa grazie alla tenacia e alla determinazione di un uomo, Mirco Molinaro, che poco più che ragazzo, a soli 18 anni, decide di intraprendere un’attività nuova completamente diversa da quella di suo padre Ruffino agricoltore che voleva che il figlio seguisse la tradizione di famiglia.
È lo zio paterno, Nelo, a credere nel sogno di Mirco che gli regala il libretto con i suoi risparmi. Non c’è molto, ma quel poco che basta per poter partire. Mirko, dopo aver acquistato i primi strumenti e le prime macchine, avvia la produzione di blocchi da solo, supportato da sua moglie Ilca. Gli inizi non solo facili ma ogni sfida Mirco esce vincitore. Così nel ’76 quando l’Orcolat arriva in Friuli a infrangere i sogni non solo della famiglia Molinaro.
La ripresa
Quello di cui sono stati capaci i friulani dopo le devastanti scosse di maggio e settembre è tutt’oggi preso ad esempio non solo in Italia. La Molinaro, nel post terremoto, è tra i protagonisti della materiale ricostruzione del suo Friuli. Passata l’emergenza, per la Molinaro si concretizzano nuove produzioni e il magazzino edile. Negli anni ’80 la Molinaro è in continua ascesa e la produzione da familiare diventa industriale: i grandi numeri non cambiano la filosofia dell’azienda che continua ad essere quella di un’azienda artigiana che produce solo altissima qualità.
L’imponente produzione viene realizzata oggi nella sede di Pozzuolo dove la Molinaro dispone di uno dei più importanti impianti dell’intero Friuli Venezia Giulia. A Cimano rimane la sede operativa, il punto vendita e l’ampia area espositiva.
Un punto di riferimento
Da soli blocchi di cemento grezzo, la produzione oggi si è ampliata a numerose tipologie di prodotto.
Forte degli oltre 50 anni di storia alle spalle Molinaro è oggi un punto di riferimento nel panorama friulano per chi cerca manufatti di qualità con un servizio impeccabile “chiavi in mano” con la posa qualificata. Un passaggio di testimone ufficiale non c’è ancora stato ma, nei fatti, papà Mirco ha messo le redini nelle mani delle figlie e del figlio: Michele è responsabile dello stabilimento di Pozzuolo, Daniela è direttore generale, Mery direttore commerciale e Nadia responsabile logistica, movimentazione magazzino e trasporti.